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Il panorama amato e ammirato da chi abita e visita la Toscana non è frutto della natura e del caso, ma soprattutto del disegno dell'uomo. Dall'Ottocento in poi, in particolare, sono state le attività economiche, agricole, estrattive o manifatturiere, a determinare i cambiamenti più vistosi nelle città e nelle campagne toscane. Le vigne e gli oliveti hanno conquistato ogni pendio assolato, le bonifiche hanno restituito le valli fluviali a un'agricoltura intensiva, la fame di energia ha imbrigliato fiumi, sbuffi boraciferi e persino il vento, cave e miniere hanno ferito le montagne, manifatture e industrie hanno cambiato il volto delle periferie urbane, mentre i centri storici si asservivano a flussi di turismo crescenti. Questo volume, ricostruendo la storia economica della Toscana tra Otto e Novecento è una guida per capire il modello di sviluppo che ha indirizzato imprenditori ed enti locali e nazionali nel periodo dell'industrializzazione e quanto esso abbia mutato la struttura del territorio e della società. Gli autori, docenti di economia, storia economica e storia del pensiero economico, illustrano efficacemente il moltiplicarsi delle industrie, grandi e piccole, lo specializzarsi delle coltivazioni, il razionalizzarsi dei flussi di merci e di persone fino a delineare un quadro completo della forza innovativa e dirompente dell'imprenditorialità toscana lungo i secoli nella sua stratificazione nel paesaggio urbano e agricolo.